BABA GANOUSH A PETRA
In Giordania ho imparato a fare il Baba Ganough (baba ganush)!
Adoro inzuppare il pane o le piadine negli intingoli arabi (mezzeh), : quelle ciotoline contenti hummus, tahina,zuppe di legumi, creme e cremine disposte a centro tavola e da condividere tra commensali per rompere il ghiaccio e iniziare un pasto in compagnia. Piccoli tesori che aggregano e fanno sorridere.
Sono stata tre giorni a Petra qualche inverno fa e quando alle cinque di pomeriggio già cala il sole, le cose da fare in giro sono poche. La prima sera ho provato un massaggio e la sauna dell’albergo, per riprendermi dalla scarpinata su e giù per i Canyon del Siq.
Se invece si volesse uscire, il paese non offre un granché: i bar non ce ne sono e i ristoranti non servono alcolici. Così per divertirci con un paio di compagni di viaggio ci siamo iscritti ad un corso di cucina giordana con inclusa cena.
Il Petra Kitchen è un locale gestito da una cooperativa locale con annesso un piccolo negozio dove si vendono prodotti tipici e artigianato (pellami, tappeti e oggettistica), fatto da donne giordane dei villaggi limitrofi.
Il corso dura 2 ore più la cena, costa 40 dollari e si tiene in uno spazio accogliente e ben arredato: tavoli alti di legno chiaro per affettare, sminuzzare e mischiare ortaggi, erbe e spezie orientali. La cena è ottima e le bibite sono incluse, a fine “lezione” si apparecchiano i tavoli con servizi di terracotta e tovaglioli immacolati che riportano il logo del ristorante. La lezione si tiene in inglese e i cuochi-clown ci hanno fatto appassionare e divertire con le loro battute e la loro instancabile pazienza. Tra i clienti quella sera c’erano tre australiani, una famiglia di americani in sovrappeso, una coppia di sposini di Singapore in viaggio di nozze, due amiche olandesi di mezza età, qualche inglese dall’aria aristocratica e persino ragazzo messicano.
Si lavora tutti fianco a fianco, sia per cucinare che per apparecchiare i tavoli per la cena. Quanto abbiamo riso con gli altri avventori/turisti e quanto abbiamo pianto, con tutte quelle cipolle da affettare… Un bellissimo momento di socializzazione e scambio culturale!
La parte della cottura, sui grandi fornelli disposti lungo le pareti viene avviata dagli “studenti” ma, fortunatamente per tutti, portata a termine dai cuochi.
Delle portate che ho cucinato quella sera, nonostante abbia conservato le dispense del corso con ingredienti e modalità di preparazione, quella che mi ritrovo più spesso a proporre ai miei amici romani è appunto il BABA GANOUGH: un antipasto di una semplicità sconvolgente!
BA-BA-GA-NUSH: anche il nome mi piace…
Ingredienti (4 persone – antipasto):
2 melanzane grandi e tonde
1 spicchio d’aglio
prezzemolo – o menta triturata – a seconda dei gusti (qualche foglia)
3 cucchiai di olio extra vergine di oliva
succo di ½ limone
1 cucchiaio di salsa di semi di sesamo (tajina) – si trova nei negozi arabi delle grandi città
sale pepe q.b.
Lavare e asciugare le melanzane, arrostirle sui fornelli (o sulla brace) finchè tutta la superfice risulta annerita. Lasciare raffreddare e pelare la parte nera con le mani. Sminuzzare la polpa su di un tagliere o con un frullatore a immersione a seconda che piaccia più “polposo” o cremoso. A parte preparare un battuto con la salsa tajina, l’olio e il limone. Aggiungere alle melanzane l’aglio triturato e i battuto e mescolare. Guarnire con prezzemolo o menta, a seconda dei gusti e ancora un pò d’olio. Servire freddo accompagnato da crostini o piadine.
Il gusto affumicato che ricorda la provola, si sposa bene con dei vini bianchi di grande struttura come Sauvignon Friulani o i grandi bianchi Campani (Greco di Tufo, Fiano di Avellino) ad alta gradazione alcolica (minimo 13°).
L’aspetto non è molto gradevole ma il sapore è eccezionale. Provatelo!