MALAWI E L’ISOLA (MAGICA) NEL CIELO
“Le grandi montagne hanno il valore degli uomini (e delle donne NdR) che le salgono, altrimenti non sarebbero altro che un cumulo di sassi” cit. Walter Bonatti.
Io non sono una grande scalatrice, ma avendo quello che i neuro-scienziati definiscono intelligenza corporeo-cinestetica (non so stare FERMA! – come più volte raccontato nel mio blog), se ho un valore, credo sia quello di comprendere attraverso il movimento. Viaggiare e camminare mi aiuta a pensare, riflettere, a perdermi nel Mondo che attraverso. E a coglierne la Magia.
Il Mount Mulanje nel sud del Malawi, conosciuta localmente come “The Island in the Sky” è la vetta più alta dell’Africa centro-meridionale. La sua cima, chiamata Sapitwa alta 3.002 metri s.l.m, è spesso avvolta da una fitta nebbia da cui ne deriva l’evocativo appellativo (Isola in cielo).
I geologi lo definiscono un Monadnock o Inselberg, ossia un rilievo isolato che emerge nel mezzo di una piana.
A me fa pensare ad una montagna che ha ingoiato un GRANDISSIMO elefante…come nell’illustrazione de Il Piccolo Principe. Un’ombra scura e misteriosa che si staglia nel cielo, sovrastando il plateau sottostante e accuratamente coltivato a piantagioni di tè e caffè che si estendono fino al vicino Mozambico.
Da tempo immemorabile miti e leggende sul Mount Mulanje – in gran parte provenienti dalla gente del Lhomwe, Yao e Mang’anja e le loro comunità, parlano di Spiriti (mizimu) della foreste e delle Divinità dei suoi torrenti. Gli abitanti di questi luoghi raccontano storie di presenze magiche e sinistre, ed episodi al limite del paranormale.
Ma la Montagna Magica è nota anche agli occidentali grazie ai rumors che raccontano come JRR Tolkien, autore de “Il Signore degli Anelli “, abbia visitato il Monte Mulanje negli anni ’30 e, ispirato dal suo mistero, magia e bellezza, vi abbia ambientato il libro “Lo Hobbit”.
Sebbene Adam Tolkien, nipote dell’autore, abbia più volte dichiarato che l’autore britannico, trasferitosi dal Sud Africa all’età di 4 anni, non sia mai uscito dall’Europa – questa Montagna mantiene un suo fascino Magico. Sarebbe degna location di miti e leggende della migliore tradizione folkloristica celtica.
Dichiarata riserva Naturale dal 1927, la zona del Monte Mulanje grazie al suo unico ecosistema, è sede di una varietà di forme di vita rare. L’elevata piovosità, profonde gole e fitta vegetazione hanno portato alla formazione di molti fiumi che forniscono acqua potabile a migliaia di famiglie nelle pianure circostanti. Per questo motivo e per via della fitta e misteriosa vegetazione, i locali pensano si tratti di un luogo Magico.
Esistono 10 rifugi (cabins) gestiti dal Governo e dal Dipartimento Forestale. Ogni rifugio contiene uno o più ambienti con materassi (massimo 8), utensili da cucina e altri oggetti utili. Questi variano di metratura dai 20-40mq. Per gruppi estesi c’è la possibilità di montare la tenda intorno o sotto agli ampi porticati. Un guardiano provvederà a accendere il fuoco e lavare – all’occorrenza – gli utensili utilizzati a fronte di un contributo minimo di 5.000 Kwacha. E’ tuttavia consigliabile portare con sé una gavetta completa, un sacco a pelo e un materassino.Su richiesta i portatori si occuperanno dei pasti. I rifugi si trovano solitamente vicino a ruscelli e corsi d’acqua potabile e le borracce possono essere riempite.
Chinzama Hut
Map Ref (UTM) 36 L: 0784123 8240570
Lat/Long: S15.89776° E35.65341°
Altitude: 2,139m
Madzeka Hut
Map Ref (UTM) 36 L: 0787746 8234147,
Lat/Long: S15.95535° E35.68799°
Altitude: 1,820mt
Una stretta collaborazione tra il Dipartimento delle Foreste e il Monte Mulanje Conservation Trust (MMCT) insieme al Mountain Club of Malawi concentrano gli sforzi di conservazione volti a proteggere le risorse naturali insostituibili della foresta, nonché incoraggiare la partecipazione della comunità.
Un esempio è la famosa Mulanje Porters’ Race, che si tiene ogni anno a Luglio, che ha continua ad attrarre partecipanti locali e internazionali da quando è stata tenuta prima alla fine del 1990. Questa maratona di 25 km per un dislivello di 2000mt, è un evento che coinvolge i portatori locali e tutti gli atleti della zona. Di solito ci vorrebbero circa 12 ore per coprire l’intera distanza, ma alcuni atleti hanno fatto in meno di tre ore!
Per organizzare la mia visita mi sono affidata all’esperienza di Stefano e Francesca, due italiani che hanno fatto di questi luoghi la loro casa nei pressi delle piantagioni della Lujeri Tea Company e la loro attività. Africa Wild Truck propone visite da pochi giorni a trekking più estesi con l’aiuto di portatori locai, pernottando il tenda o nei rifugi disseminati lungo i sentieri.
Il periodo migliore per visitare il Malawi va da metà maggio ad agosto, essendo il più fresco e nel pieno della stagione secca. Va ricordato che alle quote più alte in questo periodo di notte può fare freddo, con possibili gelate notturne (…) rif. Clima in Malawi.
Io ho risolto con una giacca della NorthFace, la SUMMIT SERIES 800, una seconda pelle leggera e isolante, perfetta per i trekking e le escursioni termiche sole-freddo tipiche della montagna, con sopra un hard shell antipioggia.
FOTO ALBUM: AFRIKANS
INFO VIAGGIO: MAL D’AFRICA DISCOVERY