BIRMANI: PURI ANCORA PER QUANTO?
Se osservate la piantina della Birmania, noterete una curiosa somiglianza con quella della vicina Thailandia. Una somiglianza ‘speculare’.
Dio non voglia che questa somiglianza si rifletta – in un prossimo futuro – in una trasformazione e corruzione delle abitudini e della cultura birmana, sulla scia del mercato del turismo nel Sud-est asiatico, pieno di contrasti e di contraddizioni.
Ciò che rende la Birmania un paradiso incontaminato e un paese affascinante non sono solo i suoi panorami dai colori saturi, fatti di rocce e vegetazione da cui spunta all’improvviso l’oro delle pagode tra villaggi di paglia su palafitte in teak. Della Birmania si resta affascinati soprattutto dalle persone che la abitano. Lo scarso accesso ai mezzi d’informazione e di comunicazione dovuti al regime totalitario, se da una parte limita la democrazia in questo paese, dall’altra ha preservato i birmani dal cinismo e dalle bassezze tipiche di quei paesi dove tutto è merce, anche il turista. Qui sarete ancora accolti con grandi sorrisi e saluti generosi. O anche con indifferenza, ma sempre e comunque da pari.
Link del viaggio: Birmania Breve